Credo che viaggiare sia una buona occasione, spesso, per
riflettere. Non ho mai pensato al viaggio come ad un'occasione
di vacanza, o meglio, non ho mai necessariamente messo in
relazione il concetto di "vacanza" con l'idea
di svuotarmi la testa, anzi.
Viaggio quasi sempre durante le vacanze, perché è
il periodo che ho a disposizione per dedicarmi a me stesso
- e mi dedico a me stesso viaggiando. Lo staccarmi dalla
mia quotidianità è l'antitesi dell'equazione
vacanza = riposo = non penso a niente.
La vacanza è il momento per "pensare".
Devo staccare la testa, sì, ma dal torpore del ciclo
di vita continuo sveglia-lavoro-casa-letto-persette-menoweekend.
In vacanza cresco, osservo, imparo, raccolgo nuove idee.
Spesso mi affatico, ma se è vero che in vacanza bisogna
rigenerarsi, allora io ho bisogno di tornare diverso. Ecco,
il mio obiettivo è di tornare un po' differente da
come sono partito.
*****
Sono trascorsi più di due anni dal nostro viaggio in
Cambogia. E' stato un viaggio dal quale sono tornato molto
diverso. Magari non esteriormente, se escludiamo qualche puntura
di zanzara in più.
Credo si possa viaggiare in Cambogia in modi molto differenti.
Noi non abbiamo certo scelto alcun mezzo estremo o fine umanitario,
siamo semplicemente transitati in mezzo ad un Paese devastato,
popolato da gente devastata. Un Paese di una bellezza struggente
e di una malinconia appiccicaticcia, un po' come l'umidità
liquida che avvolge l'aria e che ti soffoca anche di notte.
Ricordo un noto intrattenitore televisivo domandarsi inquieto
"perché fare del turismo in Paesi come la Cambogia,
quando in Italia abbiamo così tante belle cose; deve
esserci per forza un secondo scopo, sicuramente turismo sessuale
o droga facile". Non potendo spedircelo a calci nel sedere
e rifiutandomi per principio di scrivere ai giornali, cambio
canale.
Per quanto mi riguarda, la risposta potrebbe essere semplicemente
"ero a Saigon e dovevo tornare a Bangkok; e odio volare".
Fine della storia, anche se qualcuno, di rimbalzo, potrebbe
chiedersi "perché fare del turismo in Vietnam
ed in Thailandia, quando in Italia ecc. ecc."
Abbiamo attraversato la Cambogia da turisti questo sì.
Dormendo anche in alberghi molto buoni e accompagnati, qua
e là, da qualche guida del posto. Niente di avventuroso,
niente di particolarmente eccezionale, niente che non possa
fare tutto sommato chiunque non abbia timori nel viaggiare
aggrappato al tetto di un ferrovecchio arrugginito che risale
un fiume in piena, carico di gente, a tutta birra e galleggiando
per miracolo.
Eppure, ne sono certo: chi per un verso, chi per un altro,
nessuno di noi quattro è uscito dalla frontiera occidentale
uguale a come era entrato da quella orientale.
E' stata una vacanza, sì. Eravamo stanchi, sporchi
e acciaccati, quando è finita. Forse ci siamo anche
sentiti un po' Indiana Jones. Bè, perché negarlo?
Non so se sia stato per la incosciente consapevolezza che,
intorno a noi, dovunque, invisibili e quindi ancor più
inquietanti, sapevamo esserci migliaia di mine antiuomo. O
almeno, lo avevamo letto. La verità è che noi
non abbiamo visto, né avvertito, niente. In qualità
di turisti-fai-da-te sì, ma coscienziosi, il pericolo
delle mine non rientrava nel nostro programma di viaggio.
Questo però, purtroppo, non ha eliminato il problema
dalla testa, e dagli occhi. Scrivo "purtroppo" provocatoriamente.
Sarà per tutte quelle persone che vedi intorno a te.
Sarà per il centro di riabilitazione di Phnom Penh.
Sarà che, Indiana Jones o meno, lo sai che ci sono
davvero. E non è che la vista dei giapponesi ad Angkor
cambi molto le carte in tavola. Angkor è bella. Per
quanto snob si voglia essere, e per quanto si possano detestare
le carovane di giapponesi, Angkor è bella. Ma tant'è
la Cambogia, per me è questa:
© Thomas White © Reuters
Trovando questo fotografia su Virgilio non sono rimasto
senza fiato. Non mi sono impressionato. Non mi sono scandalizzato.
Per me è semplicemente Cambogia, un viaggio dal quale
non sono tornato uguale. Lascia se stessi uguali a prima,
questa immagine?
Proprio per questo è stata una vacanza che ho amato,
nella quale ho fatto un viaggio indimenticabile in un Paese
straordinario. Perché ho avuto la "fortuna"
di poter svegliare la testa trovandomi in prima persona
di fronte a immagini come questa. Avrei potuto mai chiedere
qualcosa di più ad una vacanza? |