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Sì, lo so che a voi non frega un tubo della nostra
sagra familiare e che siete qua (di solito) per leggere
altro, ma posso dirvelo lo stesso? Il suo papà è
davvero orgoglioso di lui! Perché oggi, dopo aver
fatto un po' di acclimatamento gli scorsi giorni fra i mille
e i duemila, Leonardo si è bevuto senza problemi
i quasi 3.500 metri dello Jüngfraujoch ed ha mosso
i suoi primi passi sul ghiacciaio dell'Aletsch - per inciso,
il più grande d'Europa.
Che, per un bambino di poco più di quindici mesi,
che solo da pochi giorni ha imparato a camminare senza dare
la manina al papà e alla mamma, non è niente
male, vi pare?
Qualche problema con la luce troppo forte, che abbiamo risolto
facendogli ombra da tutte le parti, ma del tutto indifferente
al vento, ai -4° ed alla quota, il piccolo Messner si
è infilato nel suo portababy - naturalmente insieme
al suo fido orsetto alpinista nella tasca destra ed al suo
biberon con il succo d'arancia in quella sinistra - ha fatto
qualche boccaccia al gruppo di cinesi e si è lasciato
trascinare in questa grande avventura, prendendosi anche
qualche sorriso dalle guide alpine svizzere. Ed ecco immortalato
il suo nuovo record: quota 3.454...
Insomma, missione compiuta. Prova generale di viaggio orizzontale
(e verticale!) con Leonardo: ok. Adesso possiamo tornare a
casa, aggiornare l'archivio fotografico di Orizzontintorno,
e prepararci per la prossima estate... |
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Dopo un'altra orribile giornata, che abbiamo interamente
trascorso avvolti dalle nubi ingannando il pomeriggio ad
Adelboden, oggi ci siamo rifatti: ci sono volute otto ore ed una sequenza di
nove fra treni e funicolari per completare il giro che,
dalla nostra base a Grindelwald, ci ha portato di nuovo
su alla Kleine Scheidegg, poi a Wengen ed infine a Mürren.
Tempo non bellissimo, ma perturbazioni al di sopra dei quattromila
metri che ci hanno regalato emozionanti panorami sull'Oberland. Nota: La Jüngfrau ed il Mönch,
osservati da Mürren, sono decisamente himalayani.
Ecco qui qualche altro assaggio ed un paio di confronti
fra martedì ed oggi: al ritorno avrò un bel
po' da lavorare per aggiornare l'archivio fotografico di
Orizzontintorno...
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Il Mönch
fotografato martedì dalla Kleine Scheidegg
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...e come
si presentava oggi...
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La Jüngfrau
fotografata martedì...
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...ed oggi,
scendendo a Wengen...
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L'Eiger questa
mattina alla partenza...
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Dopo una giornata con tempo inclemente, trascorsa bighellonando
ad Interlaken, oggi l'Oberland ci ha regalato uno spettacolare
cielo primaverile. Ed è così che Leonardo
si è infilato nel suo portababy e sulle spalle del
papà ha stabilito il suo nuovo record di quota, abbondantemente
al di sopra dei 2.000 m, ai piedi della parete nord dell'Eiger.
Siamo saliti alla Kleine Scheidegg con il trenino dello
Jüngfraujoch e da lì abbiamo risalito l'inizio
della pista battuta nella neve che porta all'Eiger trail,
proprio sotto alla Eigerwand. Beh: non so esattamente cosa
ne pensi Leo, comunque la mia schiena ha retto e papà
sherpa può ritenersi soddisfatto del battesimo alpinistico
di questa nuova strana "cordata"...
È che non posso spiegarvi il fascino dell'Eiger, se
non conoscete la fama di questa straordinaria parete che si
infila nel cielo per quasi due chilometri. È che non
posso spiegarvi l'emozione di stare qua sotto a studiarne
le linee di rottura, gli incredibili e vertiginosi percorsi
di salita che l'hanno resa celebre, il ragno, il grande
nevaio sospeso, la traversata obliqua, le rampe finali.
È che siamo in uno dei posti più belli del mondo,
circondati da una infinita corona di vette che sfondano i
quattromila metri, ad ammirare una straordinaria cattedrale
della natura, con una giornata da favola. Così, ecco qualche
anticipo di quello che nei prossimi giorni finirà (anche)
nell'archivio fotografico di Orizzontintorno: il volto dell'Eigerwand
nelle ultime 48 ore...
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Arrivati a Grindelwald. Per me un ritorno: undici anni fa
ero qui per salire il Mönch.
Tempo più o meno clemente. Leonardo sembra felice
al suo primo vero viaggio. Si è bevuto i 350 km in
parte dormendo, in parte guardando il panorama assorto nei
suoi pensieri, talvolta chiacchierando un po'.
Non c'è nessuno qui: il paese è quasi totalmente
chiuso per ferie e l'Oberland è tutto per noi, in
albergo siamo praticamente soli. Sopra alla nostra testa,
e davanti al balcone della nostra camera, la parete nord
dell'Eiger
si innalza ancora innevata per quasi due chilometri. Fa
sempre paura, soprattutto con un cielo minaccioso come quello
di questo pomeriggio.
Osservo con il teleobiettivo la cresta del Mittelegi, a
sinistra: prima o poi un tentativo verrò ben a farlo.
GPRS a manetta, segnale perfetto. E Orizzontintorno in diretta,
finalmente. Da uno dei luoghi che più amo al mondo.
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Come d'abitudine, mi sono segnato qualche approfondimento
interessante. Avrete letto sicuramente degli incontri diplomatici
fra India e Cina che, fra l'altro, hanno sancito il ricoscimento
definitivo da parte della Cina della linea di confine himalayana
rivendicata dal governo di Delhi.
Degli incontri in sé potete leggere qui
su BBC News. Un'ottima analisi la fa, naturalmente,
il solito Pfaal.
Per parte mia osservo che la rotta Lhasa-Kashgar è
finalmente sicura, anche ufficialmente. E vabbé,
annotiamola sul nostro taccuino speciale, in fondo a una
lista già infinita...
La situazione in Nepal, invece, secondo il nostro console
onorario.
Naturalmente, il Kyrgyzstan
è già scomparso dalla carta geografica dei
nostri Media. Il Togo,
invece, non è mai esistito. |
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Sono dovuto andare a spulciare molto a ritroso fra le pagine
di questo giornale di bordo. A quanto pare, ne ho accennato
la prima volta qui,
poi ancora qui,
poi qualcosa ho vagamente detto qui.
Addirittura, in occasione del compleanno
di Orizzontintorno immaginavo un go live a distanza
di due o tre settimane. Sì, vabbé...
Nel frattempo, da mille al mese siete diventati tremila,
poi quattromila, e da ieri avete sfondato quota settemila
visitatori unici mensili; nel frattempo, Leonardo ormai
cammina e ha un vocabolario di almeno una ventina di parole
con le quali domina il mondo; nel frattempo, abbiamo persino
un nuovo Papa.
Come a dire: è passata un pochetto d'acqua sotto
i ponti, ecco...
Ma come vedete, infine ce l'abbiamo fatta! Un lavoraccio,
mica tarallucci e vino, per il quale non ringrazieremo mai
abbastanza Roberto (che fra una riga di codice e l'altra
è anche riuscito a sposarsi), senza naturalmente
dimenticare il buon Bruno che, di Orizzontintorno, è
l'ingegnere capo e che come al solito ci ha messo il magico
colpo di cacciavite finale: per intenderci, quello che dal
"ma come, non funziona più un tubo?"
ha permesso il salto definitivo all'"evvai, funziona!!"
Ehi, un po' di righe di codice le ho scritte anche io, che
credete? Non è che mi limiti a commissionare il lavoro
per poi imboscarmi beatamente ad aspettare il risultato
finale: ho pur sempre da difendere un vecchio straccio di
laurea in Scienze dell'Informazione, ecchecavolo.
Come dite? Di cosa sto parlando? Ma come, non ve ne siete
accorti? Siete su un vero blog adesso! Con tanto di gestione
delle categorie, archivio dei post su un vero database e,
naturalmente, apposito spazio per i vostri commenti ed interventi.
Insomma, la vogliamo creare o no questa comunità
di naviganti? Bene, adesso abbiamo/avete anche gli strumenti.
Dobbiamo ancora sistemare qualche piccola cosa, ma per voi
dovrebbe essere tutto ok. Da adesso possiamo fare sul serio.
Io, per questa notte, me ne vado finalmente a dormire. Il
blog è ora tutto vostro. Fate i bravi, mi raccomando.
N.B. Se trovate qualcosa che non funziona, lasciate ovviamente
un messaggio.... zzzzz..... |
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L'orsetto è in dotazione. Trattasi senza dubbio
di un orsetto alpinista, che peraltro Leonardo sembra aver
preso subito in simpatia. Sta di fatto che metà sabato
pomeriggio se n'è andata per questo
acquisto: del resto, per nessun'altra ragione al mondo avrei
affrontato l'inferno di un megastore Decathlon durante il
weekend.
La scena è questa: papà esaltato come un bimbo
col suo nuovo giocattolo, Leonardo fra l'addormentato e
l'annoiato, mamma perplessa che ottimisticamente sentenzia:
"Io su quell'affare non ci sarei mai salita".
Dopo aver tentato di convincere la mia schiena che il mio
zaino pesa moooolto di più, mi carico infine
il terremoto sulle spalle, giusto per provare.
Leonardo-terremoto si sveglia e si guarda in giro un po'
stupito della sua nuova posizione. Sorride. Poi, dà
un paio di pugnetti ben assestati sulla testa del suo papà
e sghignazza divertito. Ed ecco qui l'inizio di una nuova
carriera alpinistica: quella del papà sherpa.
La prossima settimana si fa sul serio, si parte per l'Oberland.
Vi terrò informati...
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Neve d'aprile, cielo grigio. A sorpresa, panorama bellissimo
attorno a noi. Ne ho fatte anche con la reflex usando uno
zoom un po' più serio, ma ora che sviluppo le diapositive
viene il prossimo inverno. Così, piazzo qua solo
un paio di scatti fatti con la piccola digitale.
Grigna imbiancata più che a gennaio (certamente molto
più di quando l'abbia salita qualche
settimana fa), Monte Rosa quasi himalayano. Che
si può volere di più?
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Bellissima l'idea, realizzazione grafica e tecnica notevoli
per il progetto
di Stefano Gusmeroli (il cui sito
web, peraltro, è da tempo segnalato fra queste
pagine), che prende virtualmente spunto da ciò
che scrissi qua.
Ve lo svelo io il segreto (gliel'ho chiesto): scatta con
un teleobiettivo da 400mm che, montato sulla macchina digitale,
estende la focale a 600mm. Questo spiega perché la
Grigna e il Monte Rosa sembrino innalzarsi, praticamente,
in Piazza Duomo. Naturalmente, sono d'obbligo giornate ventose
e la luce radente del primo mattino (per fotografare ad
ovest), o del tardo pomeriggio (per i quadranti orientali).
Sta di fatto che lo ribadisco: Milano è più
in montagna di Torino e il panorama è molto più
esteso e bello. E' che bisogna saperlo.
Ora: Stefano chiede
(anche) il mio aiuto per completare l'inventario delle cime.
Il problema è che già ne riconosce e segnala
molte più di quante io ne riesca ad identificare.
Chi ha precisazioni ed indicazioni ulteriori può
collaborare al progetto interagendo direttamente con le
singole pagine. |
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Dal Kyrgyzstan,
intendo. Seppellito inevitabilmente da eventi a noi più
vicini, e certo affini, nessuno ne parla più. Così,
mi chiedo se sia ancora aperto il nostro amato Adriatico
Paradise, quanto sia tuttora elevato il rischio
di effetto domino che noi stessi avevamo previsto tre anni
fa, se brillino sempre allo stesso modo le stelle di Tash
Rabat, se abbiano riaperto il posto di frontiera
sulla strada per Almaty e se i nostri amici abbiano montato
il solito campo al Söng Köl.
Ma, soprattutto, se Tossum abbia cambiato macchina. |
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