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L'aperitivo "della casa" dell'hotel AC
Arlux di Arlon è disgustoso. Peraltro
riconosco all'hotel AC Arlux di Arlon di avermi servito
una delle peggiori cene della mia vita, almeno a mia memoria.
C'è di più comunque: il vino della casa
dell'hotel AC Arlon di Arlux - no, Arlux di Arlon - non
è disgustoso. Fa schifo. Però la birra belga
non è niente male, anche se io non sono un amante
delle birre trappiste. A quanto pare qui si trova anche
la Chimay alla spina: vi farò sapere. E sì,
mi scrivono: ma come, sei nel paese dove si beve la birra
più buona del mondo e tu bevi vino? E' vero,
lo so, ma che vi devo dire: io bevo birra tutto l'anno,
al ristorante mi viene naturale ordinare vino. E poi, provate
la Smithwick's, che è irlandese, e poi ne riparliamo
di quale sia la birra più buona del mondo.
Mi dicono che Arlon, sperduto paesino nella campagna delle
Ardenne, sia la città più a sud del Belgio.
Non credo c'entri molto con le mie prime due calde giornate
trascorse qui, anche perché la scorsa settimana pioveva
a palla e a quanto pare la temperatura notturna ha già
sfiorato gli zero gradi. E' però un dato di fatto
che nel raggio di pochi chilometri da qui si possa sconfinare
in Francia, Lussemburgo e Germania, e che se noleggiate
l'auto all'Avis dell'aeroporto di Lussemburgo vi può
capitare una qualunque targa. Io giro con una belga: peccato,
a me sarebbe piaciuta di più una targa lussemburghese.
Fa più snob, diciamolo.
Affogo nella cioccolata. Lascio ai solutori più che
abili il capire perché, ma sappiate che il Cappuccino,
che *voi* in Italia non avete, è semplicemente divino.
Irresistibile. Ecco, non saprei dirvi perché sul
mercato italiano non arrivi. Mi informerò.
Avevo preso qualche appunto mnemonico per farvi un post
sul nastro portabagagli dell'aeroporto di Lussemburgo, ma
ci vuole una foto, altrimenti non mi viene bene. Provvederò.
Nel frattempo, prima di buttare definitivamente nel cesso
il mio Motorola che a quanto pare sta per abbandonarmi per
la terza volta in un anno, vi faccio notare che in centro
ad Arlon c'è parcheggiato un carro armato. Vero,
mica in edicola a puntate primi due fascicoli gratis.
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Carro armato
alleato, residuato della battaglia delle Ardenne
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Arlon Belgio
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Sì, ce lo siamo già detti altre volte: il Motorola
MPx220 fa delle foto orrende. Beh, vi dirò: se è
per questo come telefono funziona anche peggio. Vedrò
dalla prossima settimana di portarmi la piccola Nikon.
Ricordo da piccolo qualcuno che mi chiedeva se si dicesse
belghi o belgi. Si dice "un belga e tutti
gli altri". |
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Un po' mi dà lo spunto Lara nei commenti a questo,
un po' capita che ci sia gente che arriva qui da Gugl cercando
illuminazioni (appunto...) sul tema. Allora vi spiego, ché
se viaggiate con un portatile magari vi torna utile, e se
invece siete di quelli che si portano solo il caricabatterie
del cellulare non potete capire dove si annidi il nocciolo
della questione.
E, per inciso, che non si dica poi che qui non siamo come
quei bei siti web che vi raccontano di tanti bei viaggi
e che allo stesso tempo vi danno tutti quei bei consigli utili su come si
viaggia, e cosa dovete portare in viaggio, e cosa invece
non dovete portare, e dove si può andare, e dove
invece non si può andare, e bla bla bla. Da oggi
anche noi verremo finalmente citati fra i siti pieni di
consigli utili per viaggiatori in erba, olé.
Dunque: ci avete mai fatto caso? La maledetta spina tripolare
italiana non la usa nessun altro al mondo, israeliani
a parte (il che, fra l'altro, a pensarci è assai curioso).
Ma a parte ciò.
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Spina tripolare
italiana (Tipo L)
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Notate bene, innanzitutto, che l'amata spina tricolore vi tradirà
quasi ovunque nella nostra buona vecchia Europa: ad esempio
in Francia, in Svizzera, in Spagna, o in Grecia, tutti paesi
dove è ampiamente diffusa la nota spina di tipo C,
che se ci fate caso è quella che si accoppia alle prese di corrente
ancora presenti in alcune delle nostre vecchie
case.
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Spina classica
europea (Tipo C)
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La presa di corrente di tipo C è fortunatamente adatta
ai caricabatterie dei vostri cellulari, ai rasoi elettrici,
ai phon e a tutte quelle inutilità che, diciamolo,
vi mettete in valigia. Ma per un normalissimo e indispensabile
laptop IBM Thinkpad distribuito sul mercato italiano *no*:
cavolacci vostri e della vostra spina tripolare di tipo L.
Ora, come forse qualche lettore più attento di Orizzontintorno
sa, se ad esempio vi trovate alle Seychelles
e la batteria del sopracitato laptop IBM sta per tirare le
cuoia, beh, potete anche suicidarvi. E così ovunque
nel resto del pianeta.
Perché, non solo la nostra amata spina tripolare non
la conosce nessuno ma, proprio per questa ragione, a nessuno
al mondo viene in mente di produrre adattatori per il tipo
L, ossia da tipo L a qualunque-altro-tipo-di-spina-nota-al-genere-umano.
Se proprio siete previdenti, e avete voglia di sbattervi un
po' prima di partire, nei negozi italiani - e badate bene,
solo in quelli italiani - trovate l'adattatore per
le prese americane e per quelle tedesche: notate che queste ultime accolgono le celeberrime spine tipo
F CEE 7/4, più note come Schuko, che se ci fate caso sono quelle di molti degli elettrodomestici presenti nelle nostre case.
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Spina americana
(Tipo A)
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Spina tedesca
Schuko (Tipo F)
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Ecco: in Italia vi tocca comprarvi un adattatore Shucko, il tipico adattatore per le spine tedesche, per
ciascuno dei vostri elettrodomestici (e lo trovate senza problemi).
All'estero potete prendere il cordone del vostro pc con spina
tripolare e farci un bel nodo scorsoio.
Per dire, io ho girato tutti i negozi di Akihabara, Tokyo,
il più vasto ed infernale girone al mondo di negozi
di elettronica, senza venirne a capo. E dovevate vedere le
facce degli amici commessi gialli quando vedevano la mia spina
italiana.
Già, dice qualcuno: prendi la tua tripolare tipo L
e segale il pistombrillo in mezzo. E bravi: intanto non è
che io abbia sempre pronto in tasca un seghetto per ferro
adatto a tagliare quell'affare lì. E poi, suvvia, non
è nemmeno il massimo della sicurezza tornare in Italia
e infilare il moncherino di ferro nella presa di corrente
di casa vostra. Vi pare? Seee, ho capito che è solo
la messa a terra, epperò dài!
Si diceva delle Seychelles: laggiù usano le spine di
tipo G, che poi sono le stesse utilizzate in UK, a Cipro,
in Irlanda, a Singapore, Hong Kong e in Namibia (curioso,
visto che è una ex-colonia tedesca).
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Spina britannica
(Tipo G)
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Tre anni fa a Victoria mi decisi dunque a far tagliare la
tripolare dal mio cordone per sostituirla con una bella spina
tipo G e risolvere il problema alla radice, è proprio
il caso di dirlo.
Ora, a voi questa potrà anche sembrare una soluzione
un po' estrema. Per dirvi la verità, io lipperlì
pensai invece che da quel giorno avrei replicato lo stesso
sistema in ogni paese in cui fossi sbarcato. Ma ecco la sorpresa:
a differenza della nostra eccentrica ed esclusiva spina L,
quella di tipo G è conosciuta in tutto il mondo (ah,
gli inglesi!) cosicché, ad esempio, se vi trovate in
Giappone - dove usano prese di tipo A, come quelle americane
- non avrete alcuna difficoltà a trovare il vostro
adattatore da tipo G a tipo A. E noterete anche con piacere
che ad esempio sia in Irlanda, sia a Cipro, non avrete bisogno
di alcun adattatore, perché anche lì usano il
tipo G. E se invece vi trovate ad Arlon in Belgio, o in Lussemburgo,
dove usano una strana spina di tipo E (che peraltro viene
utilizzata anche in Francia, in Polonia, in Tunisia, in Repubblica
Ceca e in Marocco), nessun problema again: chiunque
potrà vendervi un diffusissimo adattatore da tipo G
a tipo E.
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Spina belga
(Tipo E)
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E' così che da ormai tre anni il mio pc viaggia con
il suo bel cordone modificato, dotato di spina G, ed io
non ho più alcun problema al mondo.
Tranne naturalmente in Italia: ho dovuto procurarmi un altro
cordone con spina tripolare. Ovviamente, da noi non esiste
alcun adattatore da tipo G a tipo L.
Nota: la fonte delle immagini ed un utilissimo trattato molto
più esteso e serio della faccenda li trovate qui. |
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Globalizzazione: questa mattina sono uscito di casa alle
5.45, ho preso l'auto, ho guidato per sessantacinque chilometri,
ho preso un aereo, sono andato in Lussemburgo, dove ho preso
un'altra auto e mi sono fatto (soli) quaranta chilometri
per andare ad Arlon, in Belgio, dove ho partecipato a qualche
incontro, per poi riprendere l'auto, tornare in Lussemburgo,
prendere l'aereo, tornare a Malpensa, riprendere l'auto
ed arrivare a casa alle 21:30.
Questo oggi. Da lunedì prossimo, a quanto pare, questa
specie di supposta volante mi trasporterà avanti
e indietro dalle Ardenne per un bel po' di settimane a venire.
Ricordarsi di trovare un adattatore per le prese di corrente
di lassù. Trovare un albergo comodo. Comprare aeroplanino
Luxair per Leonardo. (Ri)dimenticarsi della mia paura di volare. |
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