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Ho una casa
a Warszawa, Warszawa centro, centrissimo.
E' un piccolo bilocale in un vecchio palazzo di Chmielna,
fai conto Montenapo, solo metti Montenapo
a Warszawa. Adesso sì, sono un po' warszawianin.
Per trovare una casa a Warszawa chiami tipo questi
qua. A me ha risposto Magdalena, che poi fa Magda,
qui si chiamano tutte Magda. Trovare casa a Warszawa, se
ti ci metti (e perché diavolo non mi ci sono messo
prima?), è uno scherzo. Quanto ci metti a trovar
casa a Milano? E mica Milano centro, centrissimo, macché,
periferia-terza-cintura-scarafaggi-compresi. E anche quando
l'hai trovata, quanti chili di carta, e tempo, e menate,
e politburocrazia devi spararti per avere quella stramaledetta
chiave nelle tue mani? E, soprattutto: quanto la paghi?
A Warszawa è uno scherzo, e mica periferia-terza-cintura-scarafaggi-eccetera,
no, centro, centrissimo. E, ti dico una cosa: hai le tue
chiavi in mezz'ora. Ma diciamo anche due, va', perché
Magda deve rispondere a tremila telefonate nel frattempo.
E soprattutto, e tanto che ci sei, piazzandoti davanti a
Magda con una calcolatrice, un foglio ed una penna, e perdendo
un'altra ora a trattare: quanto la paghi? In centro,
centrissimo, fai conto Montenapo.
Senza contare il bello di tutta la faccenda, a partire dal
trovarla, Magda. Perché un conto è
sapere che l'agenzia si trova in Górskiego 4-33, un altro
è ricordare che l'entrata in realtà dà
sulla Baczyńskiego, e un altro ancora farsi sbarcare dal
taxi di turno davanti a Górskiego 4 e trovarla, Magda.
Già farsi sbarcare in Górskiego ti dice che tu ormai
a Warszawa ci vivi davvero. Non importa che Górskiego sia
in realtà in pieno centro, proprio a due passi da
Chmielna a dirla tutta, perché quando scendi a Górskiego
alle sette di sera, fa un po' freddo, non c'è un
cane in giro e ti guardi intorno, capisci che ormai Warszawa
è tua. Non sei già pių nelle tue solite
quattrovieincroce e Górskiego sembra già tutto un
altro mondo, Warszawa appunto.
Ti guardi intorno mentre ti annodi la sciarpa e ti allacci
il giaccone. Górskiego 4 è un palazzo senza
portone. Ti ricordi della riga numero due, entrata sulla
Baczyńskiego. Giri attorno al palazzo ed è così
che impari, all'improvviso, dopo mesi che vivi qui, che
l'indirizzo di un palazzo, la sua targa, ben visibile ai
quattro angoli, è quello indipendentemente dalla
via su cui ciascun lato si affaccia. Ti spiego meglio: Górskiego
4 è Górskiego 4 anche se giri attorno al palazzo,
anche se lasci la Górskiego e giri l'angolo della Baczyńskiego.
Tu sei in Baczyńskiego, ma l'indirizzo è ancora Górskiego
4. E in Baczyńskiego il portone c'è. O meglio, ce
ne sono almeno sei. E per tutti quei portoni, e così
per quelli sul lato opposto, sulla Juliana Tuwima, l'indirizzo
è quello: Górskiego 4. Eureka. Il palazzo è
questo. Ma qual è il portone giusto, quello di Magda?
Ti avvicini ad un paio per controllare meglio. E' buio,
fa freddo c'è vento e Baczyńskiego è deserta.
Ti allacci meglio la sciarpa. Warszawa è tua.
Sopra ad ogni portone c'è una piccola targhetta,
qualcosa tipo 1-28, 29-43, 44-61, ecc.
Ti ricordi di quel dettaglio: Górskiego 4-33. Uhm.
Punti tutto sul portone con la piccola targhetta
bianca un po' arrugginita che ti guarda dall'alto: 29-43.
Sì, non può essere che questo. Già.
Ma quindi, che faccio ora? Perché non ci sono altre
targhette pių significative, c'è solo un vecchio
citofono a codici numerici ed io, naturalmente, il codice
non ce l'ho. La sciarpa stringe troppo e si è ingarbugliata
con i fili della cuffietta. Mi cade Sinead O'Connor dall'orecchio
sinistro. Woooooof, vento. Foglie gialle che volano. Buio.
Sinead O'Connor solo sul canale destro. Vecchio citofono.
4-33. Mr. Carlo, I suppose?
Magda mi piomba alle spalle. Sorry Mr. Carlo, I'm late,
yes, this is the right door, we don't have any sign on the
door, sorry again. Fa un po' di casino Magda, e parla
pochissimo inglese. E io parlo polacco solo con i tassisti.
Mi porta in Chmielna 10-30. Chmielna 10-30 dà davvero
su Chmielna, lì dove c'è quello slargo dove
spesso vado a cena la sera, poco distante dal Cava. Quasi
non ci credo. Scopro anche, così, quei vicoli dietro
la Chmielna, che in effetti sono una bella scorciatoia e
sì, guarda un po', Górskiego è proprio vicino
alla Chmielna, mica devi fare tutto il giro. Mi viene in
mente quando ero a Warszawa da pochi giorni e chiedevo in
giro in ufficio, ma dov'è che si va la sera a Warszawa?
Che domande, ma sulla Chmielna!
Dentro l'atrio, Chmielna 10-30, è esattamente come
ti puoi aspettare un vecchio palazzo polacco in centro.
La luce sulla scale funziona solo ad intermittenza, non
c'è ascensore, il 30 è al terzo piano. I muri
interni sono color verde palude al tramonto, ma non del
tutto sera. Vecchi contatori del gas a vista sui pianerottoli.
Un vecchio scende le scale. Ci incrociamo. Magda gira la
chiave. L'appartamento è carino, un soggiorno con
divano letto, tv, una cucina abitabile, nuova, arredata
di tutto il necessario, un bagno bello, la lavatrice. Sì
Magda, è mio. Dove devo firmare?
No, non è andata proprio così: siamo tornati
nell'ufficio di Górskiego 4, mi sono fatto dare una calcolatrice,
un foglio ed una penna. Hai presente fare una trattativa
serratissima per un bilocale in Chmielna, Magda in polacco,
io in inglese, il suo boss al telefono? Mr. Carlo, what
about Ptasia 2? No Mr. Boss, Chmielna 10-30. Mr Carlo,
cannot give you Chmielna 10-30 all the month long for that
money. Mr. Boss, do I have to come back to my hotel and
let you find someone else? Mr. Carlo, be reasoning, you
know, I have to do my business. Mr. Boss, understand me,
you're going to loose this opportunity. E' duro il boss
polacco a cedere. No, non me lo dà Ptasia 2 allo
stesso prezzo per tutto il mese, preferisce rischiare di
rimanere a secco con Chmielna nei weekend e darmi quello.
Benissimo, e allora Chmielna 10-30 è il mio nuovo
indirizzo. E non vorremo mica meravigliarci di pagare cash
in euro in cambio di una fattura in Złoty, vero? Dove devo
firmare? 20.30, è ora di raggiungere Gianluca a cena.
Ho una casa a Warszawa, Warszawa centro, centrissimo. E'
arrivato finalmente il freddo. Ascolto a ripetizione 'Til
whisper U something e The state I'm in. Festeggio
a pirogui. E bye bye Harenda & c.
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Chmielna 10
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Pirogui
per festeggiare
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- Dzień dobry.
- Wiertnicza sto dwadzieścia sześć.
- Płaci Pan kartą czy gotówką?
- Gotówką.
[...]
- Jest po drugiej stronie ulicy.
- Proszę się tu zatrzymać.
[...]
- Poproszę rachunek.
- To tu.
- Dziękuję i do widzenia.
- Dobrego dnia.
Continua?
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Traduzione per voi profani occidentali:
- Buongiorno.
- Wiertnicza 126 (indirizzo ufficio).
- Paga con cash o carta di credito?
- Cash.
[...]
- E' sull'altro lato della strada (i tassisti di
Warszawa inforcano Wiertnicza sempre nel senso opposto a
quello che serve a voi).
- Accosti qui per favore.
[...]
- La ricevuta per favore.
- Ecco qui.
- Grazie e arrivederci.
- Buona giornata.
Nota: se il vostro ufficio è ad un altro indirizzo
è un problema vostro, arrangiatevi. |
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Insomma, contro ogni previsione "abbiamo"
vinto e almeno uno dei due se ne va a casa. Se poi
sia davvero una vittoria non saprei dirvi. Quel che so (e
che ho capito) è che mezza Polonia, soprattutto la
metà giovane, si è mossa a ranghi compatti
per affondare i gemelli. E almeno il primo round lo ha portato
a casa. Stay tuned (che chissà come si dice in polacco). |
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E a proposito di Cina, fatevi un giro qui. |
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Seguo la vicenda da mesi, non ho mai avuto voglia di spenderci
due righe, lasciando ad altri la voce per indignarsi anche
al mio posto. Adesso pare che se ne sia accorto anche Corriere.it.
Se vi interessa approfondire - e, per inciso, dovrebbe interessarvi
eccome anche solo per il fatto che stiate leggendo queste
righe - altri approfondimenti su Punto
Informatico, Paolo
Attivissimo, Manteblog,
Wittgenstein,
il solito Beppe
Grillo (che sebbene non ami per una volta cito a
proposito) ed anche una voce contro, o per meglio dire,
a
favore.
Update 22/10/2207: le puntate seguenti riassunte da Punto
Informatico, qui
e qui. |
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Non si dice warszawiano. Si dice warszawianin, o warszawiak. Meglio warszawianin, comunque. |
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Non posso pių vivere senza i Kapela
Ze Wsi Warszawa, per voi profani occidentali
a.k.a. Warsaw Village Band, ma volete mettere chiamarli
con il loro vero nome? Datemi retta: fiondatevi a cercare,
trovare, comprare, scaricare, insomma, procuratevi nel modo
che pių vi aggrada Wiosna ludu (per voi, soliti
profani, esiste anche con copertina e titolo in inglese,
People's spring, ma siamo daccapo, volete mettere?),
oppure Remixy, sigillatevi le cuffie in testa
e pompate al massimo Joint venture inna village.
Poi ci rimettiamo a parlare di musica. Anzi, muzyka.
Ciò detto: a Warszawa, come da voi, è ottobre
inoltrato. Ma andiamo in giro con il maglioncino di cotone,
anche a mezzanotte. Mi dicono che la pacchia stia per finire
e rischiamo di svegliarci una mattina sommersi di neve.
Ieri sera mi sono perso il concerto degli US3, e pazienza:
US3 a parte, che avrei visto volentieri, mi rimane la curiosità
di sapere come sarebbe stato partecipare a un concerto polacco
in mezzo a qualche migliaio di polacchi infagottati di birra.
I miei amici dell'Harenda questa settimana mi hanno dato la
suite imperiale, che si differenzia dal mio solito cubicolo
di due metri per tre perché è sull'angolo del
palazzo, ha due finestre invece di una ed un letto matrimoniale
- leggete: due brande affiancate. Grande, non c'è che
dire. Il particolare pių interessante della suite imperiale
è la tenda di una delle due finestre. Lipperlì
pensavo di spiegarvi che c'è un vecchio tavolo a fianco
della finestra, e che sporge un po' sotto al binario della
tenda, e che quindi il misterioso arredatore dell'Harenda
ha pensato di sistemare la tenda in modo che... poi no, ho
pensato che facevo prima a fotografarvi questa innovativa
soluzione per design di interni e suite imperiali.
A Warszawa accadono cose che nemmeno Harry Potter. Ad esempio,
pigiate il pulsante per i pedoni sui semafori - avete presente
quei pulsanti che dovrebbero facilitarvi l'attraversamento
pedonale, no? - e, non ci crederete, il semaforo diventa
subito verde, davvero. Se conoscete un semaforo in Italia
dotato di simili proprietà paranormali segnalatemelo.
Poi, capita di imbattersi in mòniti inquietanti.
Come potete immaginare, io ormai mi sento per buona metà
un warszawiano, che a pensarci è un po' come far parte
degli alieni di Star Trek, là dove nessun uomo è
mai arrivato. Insomma, sono perfettamente integrato e già
incazzato per i risultati delle elezioni di domenica prossima.
Qui in Polonia potete incazzarvi per i risultati delle elezioni
prima ancora che le elezioni comincino, che in fondo è
un po' quello che accade anche da noi, anzi, da voi in Italia.
Siccome sono un warszawiano integrato, frequento posti che
i normali turisti non frequentano, ma anche no, insomma, quando
mi capita un po' di tempo libero frequento posti (e faccio
cose, vedo gente). Ieri mi sono fatto un giro da Saturn, che
è un po' come per voi profani occidentali andare da
Media World. Vi dirò, telefonini ed elettronica in
generale costano un po' di pių che in Italia. Fra gli
scaffali dei cd potete naturalmente trovare il classico campionario
che rende orgogliosi tutti noi expats, tipo questi, per intenderci,
che immagino non manchino in nessuna delle vostre case:
Poi, se qualcuno di voi fosse anche in grado di spiegarmi
chi diavolo sia Francesco Napoli che canta Balla, balla,
vi sarei infinitamente grato. La cosa curiosa è che
questo signore, secondo me, dovrebbe stare nella sezione world
music, come gli autori francesi per dire, e invece lui, Drupi,
Ramazzotti e Celentano se ne stanno belli belli insieme agli
autori polacchi. Mah. (Avrei anche qualcosa da dire sul CD
di Drupi, The best of Italia, sebbene io non possa
rinnegare che la mia infanzia sia irrimediabilmente legata
a Sereno è, e guai a chi me la tocca, anzi,
adesso vado a vedere se c'è su iTunes.)
Certo è che fra i DVD non mi aspettavo di trovare questo:
Sono fortissimamente tentato di comprarlo per scoprire se
anche Villaggio è doppiato dal Voce.
(*) "Kasiuniu" di sicuro, suppongo... |
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