Negli ultimi mesi ho dovuto aggiornare la lista diverse volte, al punto che mi sembra ormai evidente l'inutilità della stessa. Quella che vent'anni fa era ancora un'impresa che faceva sognare la mia generazione, la cui riuscita meritava un posto nell'enciclopedia delle grandi esplorazioni, è ormai diventata un'avventura alla portata dei molti che abbiano il tempo, i mezzi e le doti atletiche - atletiche, non necessariamente tecniche - per affrontarla.
Ciò nonostante, ventiquattro anni dopo Reinhold Messner, la coreana Oh Eun-Sun è diventata oggi la prima donna al mondo ad aver completato il grande slam. Con tutti i se e tutti i ma del caso, non ultimi quelli della sua dubbia riuscita sul Kanchenjunga e dell'esagerato dispiegamento di mezzi tecnologici e non a supporto delle sue salite.
Ormai però è questa la regola e al di là di qualunque considerazione etica e polemica al riguardo da domani nelle enciclopedie ci sarà il suo nome (Wikipedia, per la verità, è addirittura stata aggiornata in tempo reale...), non quello di qualunque sua collega arrivi seconda in un futuro probabilmente già molto prossimo, senza utilizzare bombole di ossigeno, elicotteri, televisione in diretta, eccetera.
Questo blog dunque applaude e si porta a casa le proprie perplessità di mero ordine filosofico.
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Update: nelle stesse ore anche il polacco Piotr Pustelnik va ad aggiungersi alla lista (anche lui chiude con la salita dell'Annapurna, quindi immagino fosse insieme alla coreana). Sul mio tabellino è il 24º della serie. |