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Più ci penso e più non ci dormo la notte. Cioè, ci penso da anni ormai, ma questa volta ho quasi sbroccato di brutto, non fosse altro per la stanchezza ed il jet lag.
Nel senso: ma perché all'aeroporto di Parigi (ma avrebbe potuto essere ovunque altro nel mondo, ormai), davanti al metal detector, devo aprire *tutta* la valigia e svuotarla per tirar fuori la macchina fotografica reflex e farla passare separatamente (così come peraltro chiedono da tempo di fare anche con i pc portatili), considerando a corollario che:
a) sono in transito: mi hanno già controllato a Seoul;
b) la macchina a raggi X è appunto una macchina a raggi X; l'hanno inventata proprio per non far aprire inutilmente le valigie;
c) potrei non avere affatto piacere, in generale, ed aver pure il diritto a che la gente intorno non veda e non sappia cosa trasporto in valigia: dalle mie mutande sporche, al campionario di vibratori, alle riviste gay sadomaso, alla coperta di Linus;
d) la regola vale per le reflex, ma *non* per le macchine fotografiche compatte;
e) la regola vale per le reflex (e per i computer portatili), ma non per qualunque altra apparecchiatura elettronica, una per tutte i telefoni cellulari;
f) la regola vale per le reflex, ma non per gli obiettivi delle reflex;
g) e infine, porcaccio giuda maledetto: una volta a bordo, siccome viaggio in business, mi danno di standard non uno, ma DUE coltelli d'acciaio, perché secondo loro mica posso mangiare senza il coltello per la frutta, vi pare?
Per cui la domanda agli omini in divisa, d'oltralpe nella fattispecie, per forza ad uno gli viene poi inevitabile: ma siete solo idioti o semplicemente stronzi? |
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TAG: aeroporti, sicurezza |
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