Non scriverò nulla su ciò che è accaduto
nel sudest asiatico. Ho commentato qua e là qualche
blog e mi sono reso conto di essere sciaguratamente inadeguato
per esprimermi davvero sul tema. Però, vi consiglio
di andare a dare un'occhiata qui.
E chiudo l'argomento, almeno su Orizzontintorno.
Anzi, aggiungo una sola idiozia al mucchio totale: piccola
piccola e sciocca sciocca, giusto in risposta a qualche
polemica che ho alimentato in giro.
Il fatto è che io trovo ... (e che aggettivo ci metto?
Spaventosa? E' sciaguratamente inadeguato,
ma non ne trovo altri, diciamo quindi che trovo spaventosa)
la sola evidenza che questa umanità non sia in grado
di fermarsi *davvero*, nemmeno nemmeno per un piccolo
istante, di fronte ad un evento che ha coinvolto un terzo
del pianeta e cinquanta nazioni.
Che so, una cretinata. Davvero, scusate la mia inadeguatezza
e beata, ingenua stupidità, ma qualcosa tipo un messaggino
di Sharon: "Oh, raga, oggi non si spara, riprendiamo
domani, passate parola a quegli stronzi dei palestinesi";
uno sfocato video di zio Osama nella grotta: "Oh,
raga, sì sì è colpa dei sionisti, ma
oggi per favore facciamo silenzio e tacciano le granate,
che sono morti i fratelli musulmani; domani decapitatene
80.000 di quegli stronzi infedeli, uno per ciascuno dei
nostri morti in Indonesia"; oppure, un
bel concertone di musica classica a reti unificate per 24
ore sulle tre reti Rai e su quelle Mediaset. Che so, cazzate
planetarie di questo tipo.
Invece mi tocca veder Giletti via satellite che mi chiede
di mandare un euro con il telefonino. Non solo: poi, la
Protezione Civile e il Governo si litigano pure per chi
debba gestire 'sto euro.
Un euro? Un euro?? E perché non cinque? Ve lo dico
io, perché: perché cinque euro non fanno mercato.
Se chiedete cinque euro la gente si scoccia già un
po' di più. Notate bene: la capacità di spesa
di coloro che hanno un telefonino è del tutto in
grado di assorbire la spesa straordinaria di cinque euro,
forse anche di dieci. Ma con un euro vai a botta sicura,
fai lo share tv, fai salire la beneficenza, lavi le coscienze
di tutti e l'anno prossimo di nuovo al mare, possibilmente
in Vietnam, che sai mai cosa puoi trovare in acqua a Pukhet.
E poi, qualcuno mi sa dire qualcosa di Bam? No perché,
un anno fa tondo tondo, proprio dopo Natale, erano in trentamila
a rimanere sotto le macerie. O, a proposito di Tsunami:
quanti sms sono partiti per la Papua? Papua Nuova Guinea,
luglio 1998, tremila vittime. Ah, sì: non sono centocinquantamila,
non ci andavamo in vacanza, tanto meno ci andavano Pippo
Inzaghi ed Emilio Fede.
Scusatemi. Non riesco a non mescolare la pietà alla
rabbia verso questa nostra umanità. L'umanità
dei tre presidenti americani che guideranno il mondo verso
la luce della speranza, quella dei nostri vertici di palazzo,
quella delle gare di solidarietà. L'unica vera realtà
è che la Borsa non ha battuto ciglio e questo vi
dà la corretta misura della reazione globale di fronte
alla sciagura del sudest asiatico.
Poi, ben vengano tutti gli "un euro" per le vittime:
per carità, ci mancherebbe pure. Ma abbiate il coraggio
di fare di più, perdìo. In generale.
Non chiudete, dopo, gli occhi. Non partecipate alla solidarietà
globale soltanto sull'onda (!) emotiva pompata dai Media.
Ciascuno di noi avrà la coscienza davvero a posto
quando, di fronte ad eventi del genere, potrà permettersi
il lusso di dire: "Un euro? Cazzo, con tutto
quello che ho dato quest'anno a 'sta povera gente, ancora
un euro mi vieni a chiedere? Ma brutto pirla, metteteci
voi una settimana intera degli introiti pubblicitari di
sei reti televisive sul piatto, invece di chiedere un euro
a me, che già mi ci sono svenato (e son contento
di averlo fatto). Metteteci l'intero condono edilizio. Metteteci
al volo un emendamento alla finanziaria che state approvando.
Metteteci un mese di entrate di tutti coloro che hanno redditi
sopra i dieci milioni di euro. Cazzo, fate qualcosa, invece
di chiedere un euro a me!"
Ciascuno di noi avrà la coscienza davvero a posto
quando, detto quanto sopra, non avrà più alcun
senso la polemica idiota "vado in vacanza, non vado
in vacanza, dove vado in vacanza", né l'avrà
il drammatico dubbio "oddio, e adesso? Stappo, o
non stappo lo spumante?"
Perché, a quanto leggo in giro, sembra essere questo
il drammatico problema che oggi arrovella la coscienza di
molti.
Ecco quello che ne penso.
Altro che due minuti di silenzio sotto al Big Ben prima
di dare inizio ai botti. Diomio, che spaventosa ipocrisia. |