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Perché in Belgio non esistono gli apribottiglie
e io passo le mie giornate ad aprirle con le chiavi o con
i manici delle forchette, anche quelle prese dal frigobar
della mia camera?
Perché questa camera "single executive"
dove abito da ormai quasi dieci giorni non ha un
armadio e mi tocca tenere tutte le camicie in valigia?
Perché sono solo nel ristorante di quest'albergo,
ho un menų in mano da quindici minuti, e nessuno
dei due camerieri che sta sparecchiando i tavoli attorno
a me mi chiede cosa voglio ordinare?
Perché tutti, qua, sembrano usciti da Frankestein
Junior?
Perché le ciccione belghe a tavola si ravanano i
denti con le dita e sputacchiano intorno?
Perché per avere un'insalata di pomodoro ci vogliono
trenta minuti?
Perché mi portano il burro ma non il pane, anche
se l'ho chiesto?
Perché lasciano aperta la finestra di camera mia e mi spengono il riscaldamento
anche se fuori ci sono zero gradi?
Perché mi ostino a venire in questo albergo?
Nel frattempo Arlon brucia. E non sono stato io.
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23.28 del 07 Novembre 2006
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