Qualche lettore abituale più attento avrà
notato che il thread "Travel log: Poland"
è stato sostituito da "Travel
log: the Slavic Job". E infatti si riparte
sì per Warszawa, ma il piano generale di volo è
cambiato un po'. Per le prossime tre settimane sarò
in tourné fra Polonia (Warszawa, appunto), Ungheria
(Budapest), Repubblica Ceca (Praha), e Croazia (Zagreb),
transitando di tanto in tanto a casa e mettendo anche piede
in quel di Alba fra un volo e l'altro.
Non so se avrò tempo per qualche scatto rubato qua
e là, ma cercherò almeno di onorare il nuovo
thread, che comunque avrei preferito chiamare "The
Balcan affair", ma poi, pensandoci bene, coi Balcani
ha a che fare solo l'Ungheria, e nemmeno tanto a dire il
vero.
La curiosità sta nel fatto che questa sarà
la quinta volta che torno a Budapest in dieci anni, la terza
per lavoro. Non so com'è, ma per qualche curioso
disegno astrale, anche se cambio azienda, lavoro, vita,
se di trasferta all'estero si tratta, va a finire che prima
o poi incappo in Budapest. A Praga tornerò invece
per la seconda volta. La prima fu nel gennaio del 1995:
immagino sia passata un bel po' d'acqua sotto a Ponte Carlo.
Zagabria ci ha visti transitare in tempi recenti nel corso
del nostro viaggio
in Bosnia. A memoria, sarà comunque almeno
la terza volta che ci metterò piede. A Varsavia,
fra una cosa e l'altra, sono ormai di casa.
Tutto ciò mi fa anche pensare che al termine di questa
tourné avrò messo piede in otto paesi stranieri
dall'inizio dell'anno, sedici negli ultimi due anni, e inesorabilmente
mi chiedo: ma è viaggiare, questo?
Sono
entrato nella cattedrale di Arlon per vedere come
diavolo fosse all'interno soltanto dopo cinque mesi di permanenza
lassù. Avrei voluto andare a Bastogne, a Metz, a
Trier, ma non ho mai avuto tempo e/o sono sempre stato troppo
stanco per andarci alla sera, uscendo dal lavoro. Quasi
sette mesi nelle Ardenne e ho visto solo Arlon e Lussemburgo,
che peraltro già conoscevo.
Le prossime settimane vedrò molti aeroporti, alberghi,
ristoranti, taxi ed uffici. A meno degli alberghi che prenoterò
personalmente, molto probabilmente nemmeno saprò
in che zona della città di turno mi troverò.
Magari, aiutato dalle lunghe giornate estive, qualche scatto
serale ci scapperà - se non sarò troppo stanco
da rinunciare ad uscire dall'albergo, se non sarò
troppo lontano dal centro, se riuscirò a sganciarmi
da cene di lavoro, e bla bla bla.
La verità è che io odio non potermi fermare
nei luoghi dove càpito. Detesto dover viaggiare così.
La verità è che io non sono affatto un collezionista
di bandierine. Io voglio viaggiare. Ed è completamente
diverso.
Tutto sommato mi va dunque bene che siano posti che ho già
visitato. Dovessi però, subito dopo, concatenare
anche Kiev (mai stato), Sofia (trent'anni fa...!) e Bucuresti
(solo di passaggio cinque anni fa), non sopporterei proprio
di bermele al volo in questo modo.
Stay tuned, mi raccomando, e nie parkowic. |