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Ventitre anni dopo, questa volta, noi c'eravamo. Li abbiamo
persi nell'80 al Palalido di Milano, e poi ancora nell'82
al Redecesio, e ancora nell'84 a Roma. In mezzo ci sono
state l'università, fidanzamenti, matrimoni, mogli,
mariti, figli, capelli bianchi, pancette e rughe, mutui,
piccole utilitarie diventate station wagon, monolocali diventati
appartamenti con tre camere, ellepì diventati cd
e poi dvd e poi iPod, la caduta del muro di Berlino, Schengen,
i cellulari, Internet, viaggi, lavori, i voli low cost,
Osama e la banda larga. Noi abbiamo continuato a crederci
e ad aspettare. E ventitre anni dopo il sogno si è
realizzato.
Noi c'eravamo, a cantare insieme a decine di migliaia di
altri di noi, molti dei quali accompagnati da figli
visibilmente annoiati che probabilmente nemmeno erano nati
quando, ventitre anni fa, quella che per noi ancora oggi
è stata la più grande band di tutti i tempi,
inesorabilmente si avviava allo scioglimento.
Ventitre anni dopo loro sono tornati. E questa volta, all'appuntamento,
noi c'eravamo. Ad onor di cronaca, loro non ci hanno nemmeno
salutato, ci hanno regalato giusto il minimo sindacale e
sono sembrati tre impiegati costretti a timbrare il cartellino
per tirar su la pensione.
Ma a noi non importa un fico secco.
Questa volta c'eravamo, ventitre anni dopo. Lo spettacolo
è stato bellissimo, lo stadio meraviglioso, birra
e salsicce sono corse a fiumi, i capelli bianchi li avevamo
quasi tutti, quasi tutti ci siamo comprati la maglietta
d'ordinanza, abbiamo cantato Roxanne tutti insieme
ed è stato bellissimo ed indimenticabile, esserci.
E adesso possiamo tornare ai nostri mutui.
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01.03 del 25 Settembre 2007
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