Niente viaggio di Natale per quest'anno, siamo ormai in
allarme rosso: noi sì, altro che Bush... Ormai manca
poco, da un giorno all'altro Zuz salterà fuori dal
pancione della mamma. Magari questa notte stessa. Nella
cameretta lo aspetta già la sua culla e anche i pannolini
sono pronti nell'armadio.
Il 31 ce lo siamo fatti da soli in trattoria, sui Navigli,
in compagnia di una famiglia allargata di esuli russi/ungheresi/croati
che, involontariamente, non ci hanno fatto mancare quell'atmosfera
di San Silvestro un po' off-shore, tipo "checifaccioqui?",
alla quale siamo ormai affezionati e che abitualmente accompagna
il nostro giro di calendario.
In fondo Capodanno sui Navigli può anche assomigliare
molto a un Capodanno a Beirut, o nelle tempeste della Manica,
se una cinquantenne bionda, avvolta da code di visone comprate
all'Oviesse, ti stritola in un festoso abbraccio augurale
rovesciandoti adosso il suo bicchiere di vodka al grido
di "Sretna nova godina!"
Il viaggio che ci aspetta, quello sì, durerà
una vita intera e forse dovrei iniziare a pensare di passare
al digitale.
Zuz crescerà all'ombra di un planisfero con tante
bandierine a spillo infilate un po' dappertutto. Guardo
la pancia di Emanuela e penso che lui non sa niente di quelle
bandierine e anzi, non sa un bel niente di niente, bisognerà
insegnargli tutto. Mamma, papà, pappa, pipì
e passaporto. Magari quando sarà grande il passaporto
non esisterà nemmeno più e ad ogni check in
verremo scannerizzati da un Telepass che rileverà
la nostra retina.
Crescerà in un'Europa che non assomiglierà
per niente a quella nella quale viaggiavamo noi vent'anni
fa, dove si usavano mille monete diverse (e il gettone del
telefono), passavi ore alle frontiere, addirittura in qualche
caso ci voleva il visto, mentre adesso si vola dappertutto
con 99 Euro (anche con 9, ma agitando le braccia) e si passa
sotto alla Manica con un tunnel. Per fortuna si prende ancora
il traghetto per attraversare lo Stretto di Messina. Ho
il sospetto che, checché ne dica qualcuno, lo Stretto
lo navigheremo ancora a lungo, almeno tanto quanto dovremo
prendere l'autobus per andare al Filaforum, che il prolungamento
della metro addavenì...
Comunque, vaglielo a raccontare che in Grecia, nell'86 -
mica all'inizio del XX secolo -, mi timbrarono tre pagine
di passaporto per farmi entrare, e che nel '77 alla frontiera
bulgara c'erano i carri armati e ti smontavano la macchina.
Adesso te la vendono, la macchina. Se non stai attento ti
vendono la tua.
Forse Zuz a Lhasa ci andrà in treno, in Australia
ci volerà in sei ore. Ci videotelefonerà dalla
foresta del Burundi per farci vedere un gorilla in diretta,
o dormirà in un rifugio al Colle Sud sull'Everest,
dopo avere visto le previsioni meteo in diretta satellitare
sul suo monitor da polso.
O magari, come dice un nostro amico, ci manderà una
olovideomail da Gabicce, perché cheppalle, mamma
e papà, delle vostre storie di viaggio non ne posso
più e poi ciao, io me ne vado al mare con i miei
amici e del Burundi non me me può fregare di meno,
che i gorilla puzzano e i burundesi ce li ho già
in classe e corrono pure più forte di me.
Avremmo voglia di tornare in Romania con calma, e fare un
giro in Moldova. C'è una mezza idea per le isole
Cook che galleggia nei cassetti da un po', e quelle tre
settimane in Giappone che teniamo sempre come piano B. All'improvviso
guardiamo entrambi la pancia, Emanuela dall'alto ed io dal
davanti, e ci scopriamo a chiederle: - Ma Zuz, hai voglia
di venire in Giappone con noi?? -
- Glu glu glu? [Cos'è il Giappone?]
- Il Giappone è quel mondo che sta di là dove
ci sono i bambini giapponesi...
- Glu glu glu? [Cos'è il mondo?]
- Il mondo è una palla un po' schiacciata che sta
sospesa da qualche parte e vabbè, lasciamo perdere
va'...
- Glu glu glu? [Cos'è una palla?]
Oddio, bisogna proprio insegnargli tutto daccapo a questo
qua...
A noi toccava andare in cartoleria, comprare "l'Album
delle mie ricerche", ritagliare con pazienza le figurine
e attaccarle sui fogli di protocollo a quadretti per fare
i compiti: così imparavamo "gli antichi egizi",
"gli animali d'Africa", "i popoli del deserto".
Oggi basta un bel clic in rete o una bella scorribanda televisiva
e si imparano tante cose interessanti. Ad esempio, a leggere
dietro tante immagini ad effetto (comprese - diciamolo?
- alcune nostre pubblicate in questo sito...).
fonte
qui
Mi chiedo dove stia la verità che dovrei imparare:
sopra, o sotto? Ho l'impressione che il mondo, visto attraverso
l'Album delle mie ricerche, fosse più semplice (e,
certamente, il Vietnam era molto più lontano dalle
nostre case di quanto non lo sia oggi l'Iraq).
Riusciremo a far vincere Paperino sui Pokemon? Glu, glu,
glu… |